Indennizzi inutili alle Regioni (a carico dei
consumatori)
Sono stabiliti degli
indennizzi per le aree che ospitano nuovi impianti di produzione di energia
elettrica non inferiori a 300 megawatt. I proprietari di questi impianti
daranno alla Regione 0,20 euro per ogni megawattora di energia prodotta per
i primi sette anni di servizio dell'impianto, con un rincaro in bolletta. La
Regione dovrà ripartire il contributo tra il Comune sede dell'impianto, i
Comuni limitrofi e la Provincia. L’obiettivo è conquistare il consenso
dei cittadini: strumento inutile. Finanziare l’asfaltatura delle strade e
la costruzione della piscina comunale non conquista il consenso dei singoli
elettori, per i quali sarebbe bastato uno sconto sui prezzi elettrici ai
consumatori locali da parte delle aziende che realizzano gli impianti.
Sconto per il quale non c’è bisogno di alcuna legge: il mercato è
libero, a dispetto di Marzano.
Reciprocità salva - Edison
Una clausola di reciprocità
nel caso di operazioni di concentrazione da parte di imprese straniere,
stabilisce limiti strutturali alla presenza delle aziende pubbliche di quei
Paesi che non garantiscano la stessa opportunità. Inoltre, in attesa della
realizzazione del mercato unico dell'energia elettrica e del gas, il Governo
"può entro 30 giorni dalla comunicazione dell'operazione
all'Antitrust, definire condizioni e vincoli cui devono conformarsi le
imprese o gli enti degli Stati membri" per tutelare la sicurezza degli
approvvigionamenti nazionali di energia e la concorrenza nei mercati.
Authority al guinzaglio
I membri dell'Autorità per
l'energia passano da tre a cinque, in modo da fare spazio a più politici
(l’obiettivo era dare un posto alla Lega Nord): l'organismo diventa un
organo collegiale composto da un presidente e quattro membri. L'Autorità ha
funzioni consultive ma se non si esprime entro 60 giorni dal ricevimento dei
provvedimenti il ministro per le Attività produttive può comunque adottare
i provvedimenti di competenza.
Sblocca - reti
Misure sblocca-reti per
potenziare il trasporto di energia e incentivi a chi realizza nuovi gasdotti
di interconnessione estera o terminali di rigassificazione. Viene confermato
il fatto che la procedura di valutazione di impatto ambientale al ministero
dell'Ambiente dovrà essere conclusa entro tre mesi per gli impianti su
terra e in quattro mesi per quelli in mare. E’ previsto il potere
sostitutivo in caso di mancata intesa con gli enti locali.
Gasdotti e terminali, incentivi da rivedere
Incentivi per la realizzazione
di nuovi gasdotti all'estero e di terminali di rigassificazione: per 20
anni, chi investe in questo comparto, avrà l'uso esclusivo dell'80% della
capacità realizzata. Questa regola, già in vigore, dovrà essere cambiata
perché è in disaccordo con gli orientamenti espressi dall’Unione
europea.
Idrogeno rinnovabile
Il provvedimento punta a
potenziare l'uso dell’energia pulita; è previsto il diritto alle
emissioni di certificati verdi all'energia prodotta con l'utilizzo
dell'idrogeno, che viene parificato alle rinnovabili.
No alla "tassa sul tubo"
Stop alle tasse locali
sull'energia, se hanno un impatto economico in altre regioni.
Aiuti all’auto a Gpl
Il consorzio Ecogas
ricorda che le agevolazioni attualmente previste per le persone fisiche
(agevolazione di 650 euro per chi si fa montare un impianto Gpl o metano, e
fino a 1.500 euro per chi acquista in Italia un'auto nuova alimentata con
questi carburanti) saranno estese anche alle persone giuridiche. Inoltre, in
caso di trasformazione a gas, si avrà diritto all'incentivo di 650 euro
entro i tre anni successivi alla data di immatricolazione (prima si poteva
avere ma entro un anno). Per il 2004 - ricorda il consorzio - sono ancora
disponibili fondi per 9,6 milioni di euro.
Delega al Governo per correggere gli errori
Il Governo, entro due anni
dall'entrata in vigore, adotti uno o più decreti legislativi per il
riassetto delle disposizioni su tutto il settore dell'energia.